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Satart Up
15
Apr
16

Focus sul Cluster BioHighTech del Friuli-Venezia Giulia

in

Nel rapporto "Economia e Finanza dei distretti industriali" di Dicembre 2015 edito dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo è possibile leggere un approfondimento sul Cluster BioHighTech del Friuli-Venezia Giulia.

Questa realtà, pur se non inclusa in un monitoraggio continuo per la non ancora adeguata proiezione internazionale, presenta un interessante dinamismo in termini di relazioni con il territorio e di performance.

I principali comparti identificati sono:
  • BioMed: soggetti che operano nel settore medicale, dedicati allo studio e alla produzione di apparati medicali impiantabili (in particolare protesi) e diagnostici (elettromedicale, Imaging) e attrezzature dentistiche.
  • BioTech: soggetti che lavorano nell’ambito delle biotecnologie, con una particolare attenzione alla nutriceutica e al settore cosmetico.
  • BioICT: soggetti che lavorano nell’ambito dello sviluppo e gestione di sistemi e soluzioni informatiche in ambito medico.

Start-up innovative e Spin-off universitari
In tale quadro fertile di sistema inoltre si rilevano due interessanti dati sul numero di start-up innovative e spin-off universitari in regione: le prime pari a 138 in valore assoluto (alla data del 1.1.2016), i secondi pari a 56 a fine 2014.

16
May
16

Quali ragioni portano al fallimento delle start up?

in

Proponiamo un interessante articolo su EconomyUp dal titolo "5 ragioni per cui le startup falliscono", pubblicato on line il 5 maggio.

Interessante sia nel merito dei contenuti, sia anche nel suggerire un metodo di ragionamento valido in assoluto nelle analisi di business.

Molti sono ad oggi gli spunti critici che cercano di comprendere come, a fronte di un imponente movimento collettivo per il sostegno e la nascita di start up (innovative e non), pochi siano i numeri di coloro che effettivamente ce la fanno ad accedere ad una fase "più matura".

Condivisibile il punto che il fallimento per la mancanza di un sostegno finanziario sia un effetto e non una causa, molto spesso derivato da una carente azione di analisi del mercato, dei clienti e delle esigenze di questi ultimi.


L'eccessiva "finanziarizzazione" di un sistema di accompagnamento e supporto dell'innovazione comporta, alle volte, una non adeguata attenzione al piano di marketing di una nuova iniziativa in tutte le sue diverse componenti, prima fra tutte la comprensione della proposizione del valore.

Sotto il profilo metodologico, il percorso iterativo di domande (i cinque o anche sette "perchè") risulta essere un potente sistema per mettere sotto stress le nostre ipotesi in una fase in cui ancora sono possibili azioni correttive.

01
Jun
16

Dare slancio alle start up...ma non solo

in

Dopo i recenti post centrati sul sostegno all'innovazione e sull'analisi dei potenziali fattori di criticità per le start up, oggi segnaliamo un articolo su StartupItalia! in cui vengono riassunti i desiderata di imprenditori e professionisti coinvolti, a diverso titolo, nel mondo della start up.

I due temi ricorrenti sembrano essere centrati sulla defiscalizzazione degli investimenti e sulla semplificazione degli adempimenti amministrativi con la creazione di una no tax&bureaucracy area, almeno fino ad una soglia sottile di fatturato annuo generato.

La complessità delle regole e soprattutto la loro scarsa o inesistente trasparenza (e quindi previsione di impatto) è davvero un tema centrale per il rilancio della competitività non solo delle start up ma anche per qualsiasi piccola e media impresa italiana, in ciascuna delle fasi del loro ciclo di vita.

Viene da pensare quindi che la fattibilità di un intervento di defiscalizzazione potrebbe avere una maggiore chance di successo nel breve periodo, nella convinzione tuttavia che la semplificazione del quadro normativo ed amministrativo resta un imprescindibile ostacolo al rilancio di una maggiore competitività.

23
Sep
16

Trend nel mercato italiano delle startup

in

Il 16 settembre 2016 a pagina 29 del Il Sole 24 Ore troviamo un interessante articolo dal titolo "Italia, solo il 5% delle startup sono partecipate da venture capital".

Dalla ricerca presentata emergono alcuni numeri:
  • il 5% delle strartup è partecipato da fondi di venture capital 0 private equity
  • il 31% ha tra i propri soci un'altra società
  • la quota detenuta in media dai fondi è del 20,3% , contro il 46,6% in mano a società industriali
  • il 41,5% del campione fa ricorso al debito bancario, in particolare coloro che sono partecipate da un'altra società

Nel post Quali ragioni portano al fallimento delle start up ? avevamo affrontato il tema delle differenti logiche sottese ad un investitore "finanziario" rispetto ad uno "industriale" e quest'ultima ricerca pubblicata lancia ulteriori spunti di riflessione per proseguire nel lavoro di costruzione di maggiore collegamento (diciamo fisiologico) tra il mondo dell'industria e quello dell'innovazione, mediante le società innovative.

Uno stimolo ulteriore per i policy maker alla ricerca di una strategia si sviluppo dell'innovazione più aderente al modello italiano (meno caratterizzato da una presenza di investimenti venture).

26
Feb
17

Corporate Venture Capital secondo un modello partecipativo

in

Riprendiamo il tema del sostegno all'innovazione segnalando un ulteriore contributo di Francesco Inguscio (Fondatore di Nuvolab) su EconomyUp.it del 22 febbraio.

Il tema è quello del sostegno all'innovazione, con un focus particolare sul ruolo dei soggetti attori di questo fenomeno e della dimensione adeguata dei fondi di venture capital per il sostegno delle realtà italiane di piccola e media dimensione.

Di particolare interesse lo spunto sul percorso di education propedeutico all'investimento vero e proprio.



09
Jul
17

Gli strumenti pubblici a supporto delle Startup

in

Solo il 60% delle stratup hanno usufruito degli strumenti pubblici di sostegno (tra cui Fondo di Garanzia e Credito di'Imposta R&D): alcune riflessioni in merito nell'interessante lettura di startupbusiness.it.